(figura 1)
(figura 2)
(figura 3)
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Diversamente da quanto accade negli Scacchi, in apertura le mosse non avvengono in risposta a quelle dell’avversario: ogni giocatore segue una propria strategia con l’obiettivo di raggiungere una posizione favorevole sia all’attacco sia alla difesa; tuttavia per conseguire l’obiettivo si dovrà comunque tener conto, sia nella fase di apertura sia nel proseguo della partita, del gioco avversario e adattare quindi la strategia a ciò che l’avversario sta realizzando in campo nemico. Non esistono quindi regole fisse da seguire o disposizioni più “forti”, le strategie e il gioco si evolvono in base alle caratteristiche dei giocatori e al tipo di gioco con cui si intende affrontare la partita. Per fare alcuni esempi, l’arrocco Mino (minōgakoi – 美濃囲い – Figura 1 – Mino era una delle province storiche del Giappone) è uno degli arrocchi più semplici e richiede il movimento del Re, della Torre, di un Generale Argento e due Generali Oro per un totale di sei mosse, l’Anaguma (anaguma – 穴熊囲い – Figura 2 – “hole-bear” Tana dell’orso) invece è molto più complessa e richiede il movimento del Re, un Pedone, l’Alfiere, una Lancia, un Generale Argento e due Generali Pro per un totale di dodici mosse. Tenere il Re nella sua posizione iniziale senza preparare l’arrocco non è l’ideale, così come negli scacchi: questa posizione conosciuta come igyoku (居玉 – letteralmente “sitting king” Re seduto) porta nella stragrande maggioranza delle volte a una posizione inferiore e facilmente attaccabile dal gioco avversario; tuttavia esistono alcune strategie che prevedono l’igyoku come la Ureshino (ureshino-ryū- 嬉 野 流 – Figura 3), un’apertura molto aggressiva che segue mosse non standard con l’idea di provare a sorprendere l’avversario.
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