L’angolo dello Shougi di Aizawa: Shougi vs Scacchi.
Guardando come viene trasposta una partita di Shougi ufficiale in Shion no Ou e negli anime in generale (se non avete visto 3-Gatsu no Lion, vi consiglio di rimediare), una delle prime cose che mi ha colpito è stata l’organizzazione e la gestione dell’evento “partita”: i dettagli, in pratica. Se qualcuno di voi ha mai giocato o quantomeno assistito a un torneo di scacchi omologato sicuramente si sarà già reso conto di alcune differenze “pesanti”, per quelli che non ne hanno mai avuto l’occasione e dopo venti episodi ancora non si sono stufati di leggermi, vedremo le più significative e interessanti.
Silenzio, si gioca…
Quante volte avete visto qualcuno entrare in una delle salette da gioco e cominciare a parlare in tranquillità, sia con gli arbitri sia con i giocatori: in un torneo di scacchi omologato questo non lo vedrete mai; ai giocatori va garantito l’assoluto silenzio (esclusi convenevoli vari e casi particolari), l’unico che può interagire con un giocatore impegnato in un incontro è l’arbitro e comunque solo sia strettamente necessario al fine di garantire un corretto svolgimento del gioco.
Pausa pranzo!
Abbiamo visto che una partita di Shougi si può interrompere e riprendere in un secondo momento, una partita di scacchi ufficiale no, o almeno non più: in passato infatti c’era la possibilità che una partita fosse “aggiornata” al giorno seguente, ai giocatori veniva negato ogni tipo di contatto che potesse in qualche modo essere un vantaggio, potevano solo analizzare da soli la propria posizione in vista della prosecuzione dell’incontro. Una cosa del genere al giorno d’oggi non sarebbe più praticabile soprattutto a causa dell’innovazione tecnologica in quanto sarebbe impossibile prevenire l’uso dei computer nell’analisi, infatti al contrario dello Shougi un calcolatore di medio livello analizza completamente e con facilità una posizione fornendo allo scacchista la serie di mosse migliore da giocare senza margine di errore (o quasi). Inoltre ci son stati casi di comportamenti scorretti anche ad altissimi livelli sulle posizioni aggiornate, il caso più celebre è sicuramente quello avvenuto alle olimpiadi degli scacchi del 1962: nel corso dell’incontro tra Unione Sovietica e Stati Uniti si affrontarono in prima scacchiera l’allora campione del mondo Botvinnik e il diciannovenne Bobby Fischer; quando la posizione fu aggiornata Fischer era in una posizione di vantaggio e sicuro di ciò andò a dormire presto, mentre il suo avversario preoccupato per l’andamento della partita analizzò la posizione per tutta la notte con l’aiuto dell’intera squadra sovietica e il supporto via telefono di un esperto di finali direttamente da Mosca. Trovarono la possibilità di portare la partita verso una patta che poi la mattina seguente il povero Fischer fu costretto a concedere.
La partita.
Come avrete senz’altro notato, ogni partita “di alto livello” ha un arbitro che ne verifica la correttezza e tiene il conto di mosse e tempo, e un supporto (spesso un altro giocatore di alto livello) che si occupa della trascrizione della partita. Negli scacchi le cose sono un po’ diverse, i due giocatori sono più “autonomi”: il tempo è regolato da un orologio per scacchi (molto simile a quello che usano Shion e Saori quando si ritrovano a giocare per Satoru) e trascrivono le mosse di persona e l’arbitro interviene solo se chiamato a risolvere eventuali dispute. Se si passa alle minuzie, differenze se ne possono trovare tante, come ad esempio il numero enormemente superiore di mosse delle partite di Shougi rispetto a quelle di Scacchi. Nell’anime poi, l’andamento delle partite viene volutamente alterato per accentuarne il pathos o la spettacolarità e che potrebbe non rispecchiare fedelmente la realtà ma qui, inevitabilmente, si sconfina nella questione del gusto o della sensibilità personale.
Alla prossima, ormai siamo alla fine!
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