Il Re di Shion Shion no Ou – しおんの王
☼ Genere: manga, seinen, sports, thriller |
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Staff:
☼ Traduttore: JunPD, Rocksel
Preambolo: Ovunque tu sia ora, JunPD, grazie per avermi fatto conoscere Shion no Ou: dopo anni, finalmente è pronta per il rilascio. Non è esattamente come l’avresti voluta tu ma spero che il risultato sia dignitoso e non abbia rovinato la tua serie preferita. Per i dialoghi ho cercato aiuti da più fonti disponibili (manga compreso), per stanare eventuali errori di traduzione: perdonami quelli rimasti, d’altronde le mie capacità sono quelle che sono. Ringrazio Adriks che si è immolato nel fare il typeset dei primi 12 episodi, morendo con onore per le atroci ferite causate da questa prolungata tortura. Ringrazio anche Aizawa che da buon e paziente scacchista qual è, ha sapientemente adattato la terminologia e i dialoghi. Ringrazio anche Kasumi21 per il karaoke delle sigle, un’arte posseduta ormai da uno sparuto numero di Jedi del Lua e di Aegisub. Ovviamente tutto quello che rimane, specialmente gli errori, è tutta farina del mio sacco. Spero che gradiate lo sforzo e sinceramente vi auguro che la serie riesca a piacervi almeno un decimo di quanto piace a me. Buona visione!
L’opera: Shion no ō (しおんの王 lett. “Il re di Shion”) è un manga scritto da Masaru Katori e disegnato da Jiro Ando. L’opera è stata serializzata sulla rivista Afternoon di Kodansha a partire dal maggio del 2004 al giugno del 2008 ed è stata poi raccolta in otto volumetti (tankōbon). Dal fumetto è stata tratta anche una serie televisiva anime di 22 episodi prodotta da Studio Deen e un videogioco per Nintendo DS. La messa in onda del primo episodio è stata su Fuji Television a partire dal 13 ottobre 2007, per un totale di 22 puntate, differisce leggermente dal manga solo nel finale. La sigla di apertura è intitolata Lady Love ed è cantata da Rize, mentre la sigla di chiusura My Dear Friend è cantata da Thelma Aoyama.
L’inizio della storia: Shion Ishiwatari, una tenera bimba di cinque anni, in una tragica notte perde i genitori barbaramente uccisi davanti ai suoi occhi. La polizia non riesce a identificare l’assassino del quale hanno un solo indizio: un’impronta digitale parziale fatta col sangue, lasciata su un pezzo degli Shougi, il Re Bianco. Quella notte per Shion, l’unica superstite, è devastante: a causa dell’enorme trauma che subisce, Shion non riesce più a parlare. Rimane sola e viene adottata dagli Yasuoka, i vicini di casa con cui i genitori erano in ottimi rapporti e che le avevano insegnato a giocare a Shougi. Il tempo passa e la vita di Shion si normalizza. Otto anni dopo, adolescente e ancora incapace di parlare, incomincia a farsi notare ai numerosi tornei in cui partecipa grazie alla sua bravura, dovuta al suo profondo amore verso il gioco. La sua fama però attira anche l’attenzione dell’assassino dei suoi genitori e Shion dovrà riaffrontare le vecchie paure e l’idea che l’assassino dei suoi genitori naturali sia un giocatore di Shougi.
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Sembra interessante, grazie Rocksel (e a tutti gli altri coinvolti)! 🙂