L’allora Generale di Divisione Vandegrift nella sua tenda a Guadalcanal
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Alexander Archer Vandegrift, USMC (13 marzo 1887 – 8 maggio 1973) fu Generale del Corpo dei Marines degli Stati Uniti. Condusse la Prima Divisione Marines alla vittoria nella sua prima offensiva di terra della seconda guerra mondiale, la battaglia di Guadalcanal. Per le sue azioni durante la campagna delle Isole Salomone, ricevette la Medaglia d’Onore. Vandegrift poi servì come 18° Comandante del Corpo dei Marines e fu il primo Marine degli Stati Uniti a raggiungere il grado di generale a quattro stelle durante il servizio attivo.
Nel 1942 comandò la 1ª divisione dei marines durante la campagna delle isole Salomone, a Tulagi e Gavutu, e poi nello sbarco a Guadalcanal, durante la omonima battaglia, rendendo virtualmente padroni dell’isola le truppe statunitensi fino al passaggio delle consegne al generale Patch, della fanteria statunitense; per queste vicende venne insignito dapprima della Navy Cross, poi della Medal of Honor, la più alta decorazione militare statunitense. Dal 7 agosto al 9 dicembre, in mesi di combattimenti ininterrotti, Vandegrift fu spesso di fatto in prima linea, visto che in più occasioni i giapponesi tentarono lo sfondamento nella zona dell’aeroporto di Henderson Field non riuscendo peraltro mai a superare completamente il perimetro dei marines, e riportando anzi gravissime perdite. La Battaglia di Henderson Field si risolse in una delle più dure sconfitte per i giapponesi, tanto che molti dei presenti parlarono di una vera e propria carneficina.
Morì l’8 maggio 1973, presso il Centro Medico della Marina a Bethesda, Maryland, dopo una lunga malattia. La sua sepoltura avvenne il 10 maggio 1973 nel cimitero nazionale di Arlington.
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La Musashi nell’ottobre 1944 mentre si dirige al Golfo di Leyte
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La Musashi (武蔵), dal nome dell’antica provincia giapponese di Musashi, fu una nave da battaglia della Marina Imperiale Giapponese, e fu la seconda e ultima nave della classe Yamato ad essere completata come nave da battaglia. Assieme alla nave gemella, la Yamato, faceva parte della più grande, pesante e potente classe di navi da battaglia mai costruite.
Varata il 5 agosto 1942, si diresse all’arcipelago di Truk, dove divenne la nave ammiraglia dell’ammiraglio Isoroku Yamamoto. Dopo la sua morte avvenuta il 18 aprile 1943, la Musashi trasportò in Giappone le sue ceneri. Fece ritorno a Truk il 5 agosto 1943, e vi rimase fino al 10 febbraio 1944. La sua unica attività in questo periodo fu un’uscita verso le isole Marshall, durante la quale non incontrò alcuna forza nemica. Il 29 marzo 1944, fu colpita da un siluro del USS Tunny, e dovette ritornare in Giappone per delle riparazioni e delle modifiche al suo armamento antiaereo.
Durante la battaglia del golfo di Leyte, assieme alla Yamato, fece parte della forza centrale del vice ammiraglio Takeo Kurita. In questa battaglia il 24 ottobre 1944, venne attaccata nel mare di Sibuyan da aerei delle navi americane: il primo contatto con gli aerei nemici avvenne alle 10:27, quando otto bombardieri SB2C Helldiver provenienti dalla USS Intrepid attaccarono la nave con bombe da 227 kg. Ondata dopo ondata, gli attacchi dalle navi USS Intrepid, USS Essex e USS Lexington centrarono la nave con 17 bombe e 20 siluri. La Musashi si rovesciò a babordo, e affondò alle 19:25 del 24 ottobre, portando con sé più di 1000 dei suoi 2399 membri dell’equipaggio; 1376 uomini vennero soccorsi dalle cacciatorpediniere Kiyoshimo e Shimakaze.
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Arigatou minna-san!!