> BEGIN REPORT SAIKANO EPISODE 08
> Hana-chan.
> Il non essere onesti con i propri sentimenti.
> La scena nel bosco.
> La voglia di vivere, la paura di morire.
> TOO COMPLEX
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BEGINNING DUMP OF PHYSICAL MEMORY
PHYSICAL MEMORY DUMP COMPLÝ╔┐•◙▼p
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grazie!
Sarei tentato di iniziare questa serie ma se questo Saikano è pieno di lacrime e sentimento come suggerisce il banner ho il timore di poter salutare un mio futuro cardiologo dandogli del “tu”. (I generi sentimentali mi fanno uno strano effetto “bello/brutto”)
…non so che fare… :/
Magari provo e ringrazio. (Male che vada…. addio chokoreto non rimpiango nulla :P)
@Daxter: Da come ne parli sembra che tu non conosca la trama di Saikano, quindi non farò alcuna anticipazione. Saikano non è una serie normale e ne sconsiglierei la visione a chi la vuole vedere solo superficialmente, per diletto o sfizio. Saikano è una serie profonda che si apprezza sempre di più ogni volta che la si rivede e il contesto in cui si svolge serve solo ad esaltarne la narrazione e i particolari; l’episodio 8 ad esempio presenta una chiave di lettura per tutta la serie, sia per le vicende che espone sia per il modo in cui lo fa. Saikano è complesso, il personaggio di Chise ha una profondità sconvolgente (per chi ha in mente la serie può pensare chi è Chise e chi è, fra tutti i personaggi dell’anime, l’unica in grado di amare, cioè di voler bene al prossimo, con tutte le contraddizioni e i conflitti esterni ed interni che deve affrontare).
Se sei solo tentato il mio consiglio è di non vedere la serie.
Chise non è l’unica anche Akemi che continua a sperare nel suo amore
@Kamahal: certo, tutti provano dei sentimenti e tutti, in modo diverso devono superare le difficoltà dovute a quello che provano e dal contesto in cui vivono. Immagino che anche tu non abbia già visto tutta la serie; quello che posso dirti è che l’atteggiamento di Akemi è ingenuo e piuttosto infantile. Di sicuro lei prova un grandissimo affetto per una certa persona ma sbaglia a non dichiararsi, a non rendere evidente quello che prova forse per paura di non essere corrisposta; il che, comunque, è una scelta errata: se si ama qualcuno davvero bisogna trovare il momento e il modo giusto per dichiararsi e farlo. Chise è su un piano nettamente superiore; se vuoi ne riparleremo a fine serie. Il fatto che lo sia, il rendersi conto che il personaggio di Chise sia una spanna sopra tutti gli altri è una delle tante cose che fanno di Saikano un capolavoro. Rivedere la serie con le idee via vie più chiare sulla storia, sul finale, sul ruolo dei vari personaggi e riuscire a concentrarsi su come viene raccontata (ad es. la scena nella foresta nell’episodio 8, il contrasto tra ciò che si vede e cio che si sente/legge e il suo significato, sia immediato che simbolico) la rende “nuova” o “diversa” ogni volta.
@Rock: “questo Saikano” è stato un modo sbagliato di esprimermi scusami…
Ciò che dirò va contro quello che volevo dire prima ma visto che mi hai indirizzato alla trama e averne letto la metà, mi sento di dover stringere i denti al senso profondo che trasmette e guardarlo, quindi credo che non seguirò il tuo consiglio. 🙂
(Se dovesse succedere potrei piangere l’ho ammetto)
P.S:
Notando anche il fatto che l’opera è un pò datata lo rende, nel mio caso, ancora più appetibile. (Adoro il senso di nostalgia)
Hai suscitato il mio interesse Rock mi dipiace 🙂
@Daxter: mi sono spiegato male… volevo solo dire che non era mia intenzione rovinarti la serie con delle anticipazioni. Tutto qui.
A meno di non essere molto empatici, in Saikano è difficile trovare delle scene dove si piange. Certo, ce ne sono e, ovviamente, quanto più ci si immedesima più sono efficaci. La caratteristica di Saikano però è un’altra ed è una sensazione molto più potente di quella che porta al pianto che, in ultima analisi, è un momento di sfogo, di liberazione; è una caratteristica che ti sarà sempre più chiara man mano che la storia procede verso il finale e che a una seconda visione, avendo chiaro sin da subito il personaggio e il ruolo di Chise, verrà moltiplicato per 100. Un ulteriore indizio in questo senso è la scelta di farle dire sempre “mi dispiace” invece di alternare con altre espressioni tipo “scusa”, “chiedo perdono”; ora il motivo di questa scelta potrà sembrare piuttosto oscuro ma, una volta capito meglio il personaggio, converrai che non avrebbe potuto dire altro.
Grazie Rock, più ne parli, più ne so e più mi piace 🙂
Da quanto scrivi su Saikano deduco che ti ha preso tantissimo. (Già sta piacendo anche a me)
P.s.:
Approfitto della risposta per ringraziare degli episodi precedenti a tutto lo staff.
Grazie raga, yo! XD
la serie l’ vista e anche gli OAV, ma l’unica cosa che è perchè non spiegano i motivi della guerra
l’unica cosa che non ho capito sono i motivi della guerra
@Kamahal: Il senso della storia non dipende dai motivi della guerra né dall’identità dei nemici; serve da contesto e per far risaltare meglio i personaggi e le loro scelte, per aumentare il contrasto (e quindi la “visibilità”) di ogni cosa che viene narrata… una storia che parla d’amore nelle sue varie forme risalta meglio se lo sfondo è costituito dall’odio.
Dato che hai visto tutta la serie, riparti dal primo episodio; come dice Shuji, lei è goffa, va male in tutte le materie tranne una; cerca allora di ricordare che cosa accadrà nell’ultimo episodio e come utilizza quella sua conoscenza. Se ne cogli il nesso, per te Chise non sarà più la stessa di prima. 🙂
io credo che i personaggi erano troppo giovani per capire bene la situazione, in mezzo alla guerra gli amici morti, ecc, credo che a shuji gli dispiacesse della situazione di chise, però aveva anche paura di lei, vedendola così depressa per la gente che doveva uccidere per difendere la sua città, sente che anche lui impotente di fronte a questa situazione deve fare qualcosa per lei,quello che succede alla fine è perchè si deve mettere l’anima in pace.
scusa il mio animo di questo genere
@Kamahal: il tuo è un buon riassunto di quello che succede nella storia di Saikano: riprende bene i fatti e ne dà una spiegazione che li descrive per come appaiono. Non c’è nulla che io debba scusare.
Segue una piccola nota che scrivo col colore “bianco” (F7F5EF) in modo tale da non renderla visibile a chi non vuole anticipazioni.
Però il racconto sarebbe troppo “piatto” anche confrontato con lo sforzo che viene fatto per esporlo. Saikano non racconta una vicenda che inizia e finisce ma è un ricordo di Shuji; tutte le immagini che vedi dal primo all’ultimo episodio sono ricordi di uno Shuji che si trova poco oltre la fine della serie e che hanno come prologo gli ultimi 10 minuti dell’episodio 13. Chise dal suo canto invece sa già sin dall’inizio come le cose andranno a finire o, perlomeno, ne ha un’idea abbastanza precisa; è per quello che a lei interessa la storia ovvero ciò che nel mondo è successo di bello o di importante nel passato. Chise deve convivere con questa consapevolezza e pur volendo amare ed essere amata, parte da un punto enormemente svantaggiato rispetto agli altri sia per quello che è che per quello che sa; dice sempre “mi dispiace” perché “l’esito della vicenda è stato deciso al momento della sua nascita” e sa che non ha senso chiedere alcun perdono. Amare è anteporre gli altri a sé stessi ma lei si trova quotidianamente a dover fare distizioni e segliere chi, fra questi, devono essere protetti o no. Il suo “ruolo” le causerà difficoltà enormi nel cercare una risposta a questa domanda.
Questa è anche un’altra chiave di lettura di Saikano.